Legami covalenti polari e non polari Si definisce qualitativamente l'elettronegatività come "la tendenza di un atomo ad attrarre maggiormente su di se la carica elettronica di legame".
Elettronegatività secondo Linus Carl Pauling La asimmetria nella distribuzione della carica elettrica genera la presenza di una percentuale di carattere ionico nel legame che contribuisce a renderlo più stabile. L'elettronegatività di un elemento non è una grandezza misurabile direttamente. Esistono comunque vari metodi per definirla quantitativamente. Robert Mulliken, propose di calcolarla come media aritmetica tra il potenziale di ionizzazione e l'affinità per l'elettrone. elettronegatività = (AE + PI)/2
Valori abbastanza sommabili e proporzionali a quelli ottenuti da Mulliken, si ottengono con il criterio suggerito da Pauling e trattato qui di seguito. Si consideri una semplice molecola biatomica AB costituita da due atomi diversi e con diversa elettronegatività. Indichiamo con EABsper l'energia di legame ottenuta sperimentalmente per la specie AB e con EABteor l'energia di legame teorica calcolata come media delle energie di legame sperimentali delle molecole omonucleari AA e BB. Il valore teorico così determinato presuppone che il legame AB sia covalente apolare. Praticamente in tutti i casi si osserva che l'energia sperimentale risulta maggiore del valore calcolato teoricamente perché quest'ultimo non comprende il contributo di carattere ionico. In sintesi: La differenza tra l'energia di
dissociazione sperimentale e quella teorica calcolata con il
criterio illustrato è da imputare al carattere polare
della molecola. Secondo Pauling, la radice quadrata della suddetta differenza è rappresentativa della differenza di elettronegatività tra i due elementi e consente di stabilire una scala sommabile di valori di elettronegatività Con la formula precedente è possibile calcolare
solo differenze di elettronegatività.
Fissando arbitrariamente, ad esempio, il valore 2.2 per
l'idrogeno, si possono ottenere facilmente tutti gli altri
valori. Nella tabella seguente sono indicate le
elettronegatività degli elementi secondo Pauling, con valori revisionati utilizzando dati di energie di legame più moderni; l'intensità del colore dello sfondo è funzione del valore di elettronegatività.
Nella figura seguente viene illustrata la percedente tabella ma in visione altimetrica tridimensionale. Segue ancora lo stesso modello di tabella, ma in essa viene eliminate la gradualità della colorazione per meglio individuare gli elementi con minore e maggiore elettronegatività. In rosso gli elementi con elettronegatività comprese tra 2.1 e 4, in giallo quelli con elettronegatività compresa tra 1.7 e 2.1, in azzurro e bianco gli elementi via via meno elettronegativi. |
Alcune differenze tra composti ionici e covalentiL'esempio più semplice che si può proporre è il raffronto tra il Cloruro di Sodio e il Cloro. Entrambi hanno una formula con una stechiometria che prevede due atomi, ma, a temperatura ambiente, mentre NaCl è un solido ionico, Cl2 è un gas biatomico. Composto NaCl Cl2 ---------------------------------------------------------- Stato fisico a 25°C Solido Gas Densità 2.165 g/cm3 0.003214 g/cm3 Punto di fusione 801°C -100.98°C Punto di ebollizione 1413°C -34.6°C In soluzione acquosa conduce non conduce Il cloruro di sodio, come abbiamo già detto, è costituito da un reticolo cristallino mentre Il cloro è costituito da molecole discrete in cui un atomo è fortemente legato con l'altro mediante legame covalente, mentre le singole molecole sono legate (o possono legarsi) solo a bassissime temperature mediante legami deboli (forze di van der Waals) che tratteremo in seguito.
Il legame covalente è molto forte ma noi non dobbiamo rompere questo tipo di legame per allontanare le singole molecole di cloro le une dalle altre. Questo fatto spiega l'enorme differenza nei punti di fusione e di ebollizione (il cloro è un gas a temperatura ambiente). Naturalmente ci sono molte sostanze costituite da molecole discrete. H2O e CO2 sono due esempi molto semplici, mentre il glucosio C6H12O6 è un esempio leggermente più complesso. NOTA: La distinzione tra legame ionico e covalente spesso non è così netta, pertanto non è possibile suddividere i composti nelle due semplici classi covalenti e ionici; bisogna considerare tante situazioni intermedie. Da più parti, comunque, viene indicato come ionico quel legame tra due elementi la cui differenza di elettronegatività supera il valore 1.7: NaCl e CaCl2 sono ionici, mentre BCl3 e CCl4 sono covalenti. |