Calcolo del pH delle soluzioni acquose (2a parte)
Una soluzione tampone a pH circa 7 Per realizzare un tampone a pH=7 è necessario utilizzare un acido debole con un pKa prossimo a tale valore (pKa = - log Ka). Un acido debole con valore di Ka adeguato è il diidrogeno-fosfato, corrispondente alla seconda dissociazione dell'acido ortofosforico:
La base coniugata corrispondente allo ione diidrogeno-fosfato è lo ione monoidrogeno-fosfato. Per introdurre in soluzione lo ione diidrogeno-fosfato può essere utilizzato un sale che lo contiene come anione (es. NaH2PO4 oppure KH2PO4). Lo stesso si può fare per lo ione monoidrogeno-fosfato (es. Na2HPO4 oppure KH2PO4). Avremo quindi la possibilità di realizzare una soluzione tampone per mezzo dei due sali:
L'espressione per il calcolo del pH sarà quella generale nella quale l'acido sarà il diidrogeno-fosfato e la base coniugata il monoidrogeno-fosfato e la Ka dell'acido sarà la Ka2 dell'acido ortofosforico. Nel caso in cui il rapporto tra acido e base coniugata risulta unitario, il pH del tampone sarà: - log [H3O+] = - log Ka2 = 7.2
Reazione di un acido con una base Nella reazione che si verifica tra un acido con una base in soluzione, il
pH risultante dipende sia dalle quantità relative
delle due sostanze che dal tipo di acido e base utilizzati. Nella nostra
trattazione, per semplificare quanto più possibile l'argomento,
non prenderemo in considerazione la reazione di un acido con una
base entrambi deboli.
Reazione di un acido forte con una base forte (in soluzione) Si supponga di far reagire acido nitrico
con idrossido di sodio e che siano note le quantità, espresse
in moli o millimoli, delle sostanze reagenti. Consideriamo tre casi
principali (Si noti che le quantità utilizzate nell'esempio sono
puramente indicative): caso a: il pH è dovuto all'eccesso di acido forte e va calcolato dalla concentrazione molare di tale eccesso
caso b: il pH è 7: il sale fomato non subisce idrolisi
caso c: il pH è dovuto all'eccesso di base forte e va calcolato dalla concentrazione molare di tale eccesso
TITOLAZIONE di una soluz. di acido FORTE con una base FORTE Per titolazione si intende l'aggiunta molto graduale di
un reagente ad una soluzione contenente una certa sostanza chimica e il contemporaneo
monitoraggio del processo mediante la misura di una grandezza chimico-fisica dipendente
dalle variazioni apportate al sistema. Nelle titolazioni acido-base classiche si
aggiunge un acido ad una base (o viceversa) e si misura, ad esempio, il pH con un
piaccametro o la conducibilità elettrolitica
con un "ponte di conducibilità".
Sulla destra viene riportata la curva di titolazione simulata in continuo e i punti calcolati alle specifiche aggiunte di titolante riportati in tabella. Si osservi la graduale variazione fino ad arrivare nelle vicinanze del punto di equivalenza. Ad un certo punto il pH varia rapidamente per poi impennarsi con pendenza elevatissima esattamente nell'intorno del P.E. Questo "salto" di pH viene sfruttato per effettuare titolazioni senza l'ausilio di particolari strumenti di registrazione del pH. In questi casi lo scopo delle titolazioni è quello di determinare la concentrazione di una soluzione a titolo incognito attraverso l'esatta individuazione del punto di equivalenza. Il punto di equivalenza viene "visualizzato" grazie a particolari sostanze coloranti, dette "indicatori di pH", che hanno la proprietà di cambiare decisamente di colore se il pH sbalza di circa 2 unità nell'intorno di particolari valori (pKind) tipici di ogni specifico indicatore. Scegliendo l'indicatore giusto, appena si raggiunge il P.E. la repentina variazione di colore dell'indicatore informa l'operatore che il numero di equivalenti di titolante aggiunti ha uguagliato quelli presenti nel campione in esame.
Gli INDICATORI di pH e le costanti apparenti. Gli indicatori di pH sono acidi o basi di natura organica.
Sono caratterizzati dal fatto che la forma dissociata e quella indissociata assumono
in soluzione colorazioni vistosamente diverse e normalmente molto intense. Quest'ultima
affermazione significa che il nostro sistema visivo è in grado di rilevare
piccole quantità di tali sostanze percependone chiaramente il colore e le
sue eventuali variazioni. L'elevata intensità del colore di queste sostanze ne permette
l'uso in piccolissime quantità in modo tale
da non modificare le condizioni ambientali del sistema in cui vengono introdotte.
Nelle classiche titolazioni acido-base, vengono aggiunte modestissime quantità di
indicatore ed Il pH del sistema, pertanto, non dipenderà quasi per nulla dalla presenza
dell'indicatore.
La costante di equilibrio di questo acido debole avrà la seguente espressione Se la sostanza si trova in soluzione da sola, può essere trattata come
un normalissimo acido debole: avrà un grado di dissociazione che sarà funzione
della sua costante di equilibrio e dipenderà
anche dalla concentrazione. Il colore che un
osservatore "vede" dipende dal grado di dissociazione, perchè da
questo dipende il rapporto di concentrazione delle sostanze
HInd e Ind -.
La prevalenza rilevante di una delle due sostanze rispetto all'altra determina
la sensazione di un unico colore o "A" oppure "B".
Un indicatore con pK = 5 esiste veramente ed è il Rosso Metile. Questo indicatore presenta un intervallo di viraggio approssimativamente tra 4.4 e 6.2. Pur non essendo l'ideale, può essere utilizzato per indicarci il punto equivalente di una titolazione Acido forte - Base forte con valori di concentrazione non inferiori di circa 0.1 molare. Nel momento in cui viene raggiunto il P.E l'indicatore "vira" dal rosso al giallo se la titolazione viene condotta nel senso indicato dal grafico (aggiunta di NaOH ad un acido forte). SULLE COSTANTI APPARENTI Abbiamo già definito le costanti apparenti parlando di indicatori. Ripetiamo il discorso utilizzando un acido debole tipico con Ka = 1.0×10-5 (pKa = 5). Vale quanto segue:
Se il nostro acido debole è presente in quantità piccole o se l'ambiente è costituito da un sistema tampone sufficientemente concentrato ed efficace, la sua presenza non influenzerà il pH ed il valore della concentrazione protonica (di ioni idronio) sarà quello del sistema. [H3O+] può essere inglobato nella costante di equilibrio dell'acido debole. Il rapporto che ne deriva è la costante apparente dell'acido: Se ipotizziamo la presenza di un sistema tampone a pH = 7, potremo scrivere: Si osserva una costante apparente di valore molto elevato. L'entità della dissociazione dell'acido risulta quella che avrebbe qualora la sua costante di dissociazione avesse il valore della costante apparente. Nelle nostre condizioni la quantità di acido dissociato risulta pari al 99%, comportandosi da acido forte. Questo discorso vale per qualunque specie chimica acida o basica soggetta all'azione tamponante dell'ambiente. il DNA, ad esempio, in ambiente tamponato a pH neutro, presenta i gruppi fosfato totalmente dissociati (k=10-3); l'ATP, nelle stesse condizioni, si presenta con 3 protoni totalmente dissociati e deprotonato per il 47% per quanto riguarda il secondo protone legato all'ultimo fosfato esterno. |